In Italia il settore finanziario si sta evolvendo, con una spinta sempre maggiore verso gli investimenti sostenibili, i quali potrebbero diventare il principale obiettivo di molte aziende nel nostro Paese.
Il Ministero dell’Ambiente nel 2016 ha dato il via ad una interessante iniziativa per sensibilizzare circa l’importanza della finanza sostenibile, sottolineando il ruolo centrale che essa potrebbe ricoprire nello sviluppo del nostro Paese. Affinché possano essere raggiunti gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed essere rispettati gli accordi di Parigi relativi alla questione del cambiamento climatico, è importante iniziare ad operare per mettere in atto una trasformazione economica, con un’economia che guardi sempre di più all’aspetto ambientale e sociale.
Tanti paesi hanno tempestivamente risposto alla chiamata, fra i quali la Cina, l’Inghilterra e la Francia, tutti impegnati con iniziative per investire capitale, anche privato, in operazioni economiche sostenibili. Al G20 la finanzia sostenibile si è presentata come uno dei temi centrali ed è stato creato il Gruppo di studio sulla finanza verde, a cui è stato affidato il compito di proporre strategie di investimento su progetti sostenibili. In contemporanea, anche il Financial Stability Board ha discusso dell’importanza della trasparenza in merito alla questione climatica mondiale.
L’Italia non è stata da meno nel rispondere alla chiamata: i Principi per l’assicurazione sostenibile ed i Principi per l’investimento Responsabile sono solo due delle iniziative ideate per spingere anche la nostra economia verso operazioni sempre più sostenibili. Il nostro Paese, tra l’altro, è stato fra i primi a richiedere ai fondi pensione una rendicontazione precisa di come le operazioni sostenibili rientrino nella loro politica di investimento.
La Borsa Italiana è quella con la quota più elevata di guadagni provenienti da società sostenibili, se confrontata con le borse degli altri paesi appartenenti al G7. Gli asset Italiani categorizzati nell’ambito dell’economia green sono oggi il 6% nello scenario europeo. Quello su cui il nostro Paese è chiamato a lavorare è l’accessibilità a questi investimenti, che devono diventare uno strumento finanziario aperto anche alle piccole e medie imprese, le quali oggi potrebbero preferire altre strategie di investimento.
L’economia Italiana ha anche un altro fattore da tenere in considerazione, ovvero il rischio ambientale. Il territorio Italiano, ricco di storia e di bellezze naturali, è in un’area di rischio naturale: secondo quanto divulgato dalla Banca d’Italia circa il 18% delle aziende e circa il 15% delle abitazioni sono state edificate in aree a rischio e molte di queste non hanno stipulato un contratto assicurativo.
Sono quattro i punti di intervento stabiliti:
- Stabilire un preciso quadro regolatorio per la finanza sostenibile
- Puntare sull’innovazione tecnologica green, ad esempio migliorando l’efficienza energetica
- Dare ancora maggior importanza alla trasparenza
- Far aumentare la consapevolezza dell’importanza di una finanza sostenibile